Ma quanto turn over fa mister Malinconia Allegri nella sua (la più brutta della sua pur gloriosa ultima storia recente) MalincoJuventus? Ora sostituire gli infortunati è cosa buona e giusta naturalmente, ci mancherebbe, ma l’impressione è che il confuso trainer toscano, tra girandole di moduli (il più congeniale? Forse il 4-3-3, ndr) e di calciatori, beh, mettendoci del suo, stia esagerando alimentando un caos che non porta da nessuna parte.

Tradotto in termini pratici ciò significa che Cuadrado, tanto per fare un nome, a Napoli poteva e doveva giocare dall’inizio anche perché è impensabile che un giovanotto sano come lui non sia in grado di reggere l’impatto con due o tre gare settimanali. No? A Torino (fa rumore il silenzio del presidente Andrea Agnelli) sulla sponda bianconera del Po vincere non è importante, ma fondamentale.

Ciò detto è vero che festeggiare sempre non è possibile, ma non si può nemmeno faticare per provare a sbarcare il lunario come sta facendo la Juve attualmente. Meno turn over quindi, operazione questa che tra l’altro dovrebbe aiutare a plasmare un gruppo coeso ahimè oggi troppo spaesato. Dicono che la posizione di Massimiliano Allegri è salda? Per ora si, ma la sua panchina traballa e nomi illustri (Lippi, Capello, Guidolin, Prandelli, Spalletti), nomi emergenti (Montella, Donadoni) e nomination di potenziali traghettatori (Vialli, Mazzarri) aleggiano sulla testa del livornese (mai come ora) … nel e del pallone.

Stefano Mauri

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