In occasione della celebrazione del Giorno della Memoria, abbiamo avuto modo di ascoltare i tipici canti della tradizione ebraica, di grande suggestione e davvero coinvolgenti..-  Per iniziativa della scuola secondaria di !° A. Galmozzi tutti i ragazzi della stessa si sono trovati in piazza Duomo mercoledì, 27 gennaio e hanno eseguito l’opera corale MEMENTO, di Balàzs Arpad.  Di fronte a centinaia di studenti, la compagine ha interpretato, sotto la guida sicura del M° Gianantonio Rocco, i cinque brani che compongono il lavoro, intervallandoli con la lettura di testi, quali I SOMMERSI  E I SALVATI di Primo Levi; LA NOTTE di Elie Wiesel; VOI CHE SAPETE di Charlotte Debbo e MAUTHAUSEN E GUSE di Lodovico Barbiano.

Partitura davvero interessante e profondamente evocativa. L’organico è costituito da coro e orchestra che hanno interpretato la pagina cogliendone a fondo lo spirito e mettendone in luce alcuni aspetti quasi descrittivi di immediata presa su chi ascolta.   In religioso silenzio la musica, dal fascino trascinante, è stata profondamente apprezzata nei suoi toni drammatici, là dove si colgono gli effetti disastrosi della guerra. Nei cinque movimenti emerge un attento gioco dialettico della dinamica, che ha suscitato più volte la commozione dei presenti   – La musica è perfettamente aderente al contenuto del testo e il messaggio che ne nasce va dritto dritto al cuore.  –

Bella e significativa questa scelta, dunque, per una celebrazione così importante. che è riuscita a creare un momento di condivisione come capita solo raramente.  –  Durante la mattinata, il sindaco, Stefania Bonaldi si è rivolta ai ragazzi raccomandando loro di inseguire l’obiettivo dell’autonomia del pensiero e del giudizio, onde non rischiare di legarsi a pregiudizi che  conducono e omologamenti pericolosi, c ome è successo col nazismo.  –  L’esibizione si è conclusa con il canto GAM GAM, composto su un versetto della Bibbia.. Al termine il primo cittadino ha deposto una corona di alloro presso  il bassorilievo di Fidia Toffetti ubicato sulla fiancata del Teatro San Domenico, a perenne ricordo delle vittime dell’Oloausto.

Eva Mai

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