Pezzo da Novanta, non propriamente renziano, del Pd cremonese e cremasco, Matteo Piloni da qualche mese è tornato in giunta a Crema per fare l’assessore (sviluppo sostenibile, turismo, ambiente, cura del territorio). Con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Non sei stufo di sentirti dire che il tuo avvento in Giunta è stato imposto dall’alto per correggere la rotta dell’esecutivo e per sottolineare il peso specifico del Pd?
In realtà non sento alcuna critica, se non quelle dei soliti quattro che non hanno altro a cui pensare, quindi non devo rimarcare alcunché. Il mio ingresso in giunta si è concretizzato dopo le dimissioni dell’assessore Schiavini ed è stato richiesto direttamente dal sindaco, il resto è fantasia.
Ma è vero che stai studiando da sindaco per prendere il posto di Stefania Bonaldi?
Devo rispondere? Direi proprio di no, trattasi di altre fantasie.
La tua posizione da cittadino e da uomo di partito nei confronti del premier Renzi?
Non posso distinguere i ruoli e non ho due opinioni. La carica e l’entusiasmo di Renzi rappresentano doti importanti e necessarie per il paese. Su certe modalità continuo a mantenere il riserbo, sulla necessità di spingere poi il paese verso un cambiamento riformista beh non serviva Renzi a ricordarmelo.
Che autunno dobbiamo aspettarci per Crema?
Una stagione di risultati dove inizieranno ad emergere con forza alcuni obiettivi che stiamo raggiungendo e ne emergeranno altri su cui stiamo lavorando. Per Crema e il Cremasco inoltre l’assetto relativo alle nuove provincie può e deve diventare un’opportunità per il rilancio del territorio. E quest’ultimo aspetto auspico diventi un forte progetto corale da condividere con tutto il territorio.
Quale autunno attende invece la giunta?
Ci concentreremo su disegni strategici e determinanti quali la cosiddetta area Nord – Est, gli Stalloni e la Pierina. Le complicazioni dovute alla crisi ci obbligheranno a sforzi maggiori.
Un bilancio della Ribolution?
Bella iniziativa, partecipata e seguita, un’idea che ha acceso i riflettori su un luogo della città tra i più belli ma difficile da animare e vivere. Grazie dunque al designer – artista Beppe Riboli per aver dato con entusiasmo la sua disponibilità e soprattutto lo ringraziamo per esserci lanciato nell’impresa, una mostra la sua che ora farà tappa in altre città. E noi siamo stati i primi ad ospitarla.
Stefano Mauri