E anche quest’anno ci siamo, Natale è arrivato. In TV sono arrivate le pubblicità dei panettoni, pandori, madorlati, panforti, cioccolati e qualsiasi altra porcheria del momento. Film come “Una poltrona per due”, “Mamma ho perso l’aereo” ma soprattutto “Il piccolo Lord” vengono spolverati dai più alti scaffali di pellicole nei magazzini delle reti televisive e vengono riproposti come ormai da tradizione. So che non esistono più le pellicole ma un po’ di magia natalizia riesce a penetrare nel mio animo e allora mi piace pensare che un vecchio custode stempiato e con gli occhiali sulla punta del naso si arrampichi su una scala di legno scricchiolante e recuperi queste pellicole soffiando via la polvere dalle classiche custodie rotonde rivestite in vinile.
Ma non solo amici! Arrivano anche i Cinepanettoni nelle sale cinema di tutta Italia: una volta uniti insieme, adesso Boldi e De Sica si fanno la guerra al botteghino dilaniando anno dopo anno la cultura cinematografica italiana sin dalla fine degli anni ’80.

Luminarie per le strade del centro (anche nei paesini di Provincia), luci sui balconi con aggiunta (anche se in notevole calo rispetto gli scorsi anni) di Babbi Natale attaccati alle ringhiere come gli scassinatori di professione dei film, alberi e presepi ogni pisciata di cane. Pure i negozi dei cinesi sono addobbati a puntino.A parte questa solita tiritera tradizionale che ogni anno mi uccide un po’, devo dire che sono felice che il Natale sia arrivato: sarete tutti concordi con me se vi dico che questo 2016 è stato un anno di merda. La musica ha perso nomi importanti come Keith Emerson, Greg Lake, David Bowie, Prince e scusate se me ne dimentico altri. Un paio di lutti personali e familiari hanno contribuito a rendere schifosamente indimenticabile questo 2016. Anche i negozi dei cinesi sono stati in lutto per Bowie.

Politicamente c’è andata peggio che mai! Tanto tempo ad aspettare un referendum che mandasse a casa Renzi per poi trovarci Gentiloni come premier. Non so se cambierà qualcosa, ma quando sulla mia tessera elettorale ho letto quando ho votato un Presidente del Consiglio per l’ultima volta mi sono sentito tranquillo come un bambino nel confessionale con Don Inzoli. Anche nei negozi dei cinesi qualche risata è scappata per come è finito questo referendum. Di solito si scrive una letterina a Babbo Natale in questi giorni, io personalmente non l’ho mai fatto. Mi fa ridere farlo a 26 anni per la prima volta!

Caro Babbo Natale,

portaci un cazzo di anno migliore. Anche i negozi dei cinesi ne hanno bisogno.
A tutti gli amici di Sussurrandom e a Emanuele Mandelli non faccio gli auguri di Natale e di buon anno perché ho paura di portavi sfiga.

Pier Solzi

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