Anche questo Natale noi animalisti lotteremo contro chi la pensa diversamente da noi, credendoci (essendo) moralmente superiori.
Quest’anno le polemiche non sono poche: a Scannabue è tornato lo strano presepe a base di oche, pony e dromedari della Fazenda, più un atto onanistico del proprietario di queste bestie (teso a dire Scannabue c’est moi, alla Luigi XIV) che un modo per festeggiare il Natale.
Anche a Rivolta si prospettano problemi: tra pony in piazza (portati dal Bar Torre e dal Centro Equestre Le Siepi) e asinelli e pecore che in piazza non ci saranno (il bar Magic aveva in animo di portarli, ma l’associazione UNArivolta ha convinto il proprietario, Simone Robustelli, a desistere).
Il fatto è che chi vuole mettere gli animali in mostra dice: “Va beh ma non gli facciamo nulla di male”. Non è come frustare un orso al circo. Vero. ma gli animalisti dicono: gli animali non sono soprammobili, non puoi pensare di usarli ad ornamento. Li metti lì, sotto la capanna di Scannabue, per un mese, senza mai spostarli, che sono pittoreschi da vedere. Non li porti in piazza anche solo tre ore in un bel recinto che i bambini li toccano, e loro li trasporti fino alla piazza e li fai stare ad intrattenere gli astanti. Un cavallo, un asino, una pecora certo non hanno problemi a stare in un recinto, a fare la passeggiata con Santa Lucia, o anche a mettersi in mostra un pomeriggio fuori dal bar (forse un po’ di più a stare per un mese h24 sotto una capanna a Scannabue).
E’ la tua forma mentale, di uomo quale essere superiore, e di animale quale creatura quasi catatonica, che dove lo metti sta, senza nessuna reazione fisica né alcuna necessità, che io, che gli animalisti e gli antispecisti contestano. Non devi necessariamente amare le bestie, ma che tu non capisca che sono esseri viventi, e che questo fatto va rispettato, è davvero antinatalizio, no?
Silvia Tozzi