Quindi tanto tuonò che alla fine … piovve: finalmente Cesare Prandelli fu Claudio, dopo aver accarezzato l’idea intrigante di allenare l’Atalanta, dopo essere stato per qualche ora (poi l’affare è sfumato causa il presidentissimo Lotito) nientepopodimenoche … il trainer in pectore della Lazio, ecco da pochissimo è l’allenatore del Valencia, ambizioso (da rilanciare tuttavia) club spagnolo presieduto dal magnate Peter Lim e inserito, più o meno direttamente, nell’orbita sportiva della galassia firmata dal potentissimo procuratore e uomo d’affari portoghese Jorge Mendes.

Attualmente il nobile decaduto, ma appunto desideroso di risalire, team iberico da poco guidato da Prandelli, al quindicesimo posto in classifica, dista 5 lunghezze dall’ultimo posto buono per approdare, quantomeno, in Europa League.

A gennaio certamente, Liam e Mendes ricorreranno al calciomercato di riparazione per rinforzare la rosa. Riuscirà Prandelli a correggere la rotta?

Lo scopriremo vivendo, sicuramente il tecnico orceano di Orzinuovi ha una voglia matta di ripartire e gettarsi alle spalle le ultime esperienze negative maturate guidando rispettivamente la nazionale azzurra al Mondiale, deludente, in Brasile e il Galatasaray.

Ciò detto, sulla carta, Prandelli ha tutto per poter recitare il ruolo, positivamente of course, dell’attore protagonista in Spagna. Scommettiamo?

Stefano Mauri     

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