La seconda edizione di una manifestazione è sempre quella più delicata. L’entusiasmo della prima viene sostituito dall’ansia di fare bene (e se siete tra i tanti affascinati dal film Inside Out 2 saprete che l’ansia va bene ma può fare grandi danni). Dalla terza edizione in poi diventa tradizione. Insomma questo strano preambolo per dire che è andata in archivio la seconda edizione di Punk & Salam, il format inventato lo scorso anno dai lucidi pazzi di Crema Live Heart e che ha decisamente dimostrato di avere le potenzialità per diventare un momento cult dell’estate cremasca.
Ma andiamo con calma. Nei giorni precedenti all’evento un gesto dovuto e altruistico da parte dell’organizzazione trasformato in polemica dai soliti “flammatori” de rete ha rovinato un po’ l’atmosfera festosa del pre-evento. Vista la scomparsa di Umberto Pavesi, Umbe, nei giorni immediatamente prima alla manifestazione gli organizzatori hanno pensato di fare un gesto umano dichiarando che gli avrebbero dedicato un pensiero durante lo svolgimento della stessa.
Apriticielo. I soliti analfabeti funzionali hanno capito che il festival era stato organizzato appositamente e hanno accusato l’evento di opportunismo, qualcuno si è scandalizzato per la dedica ad un personaggio ritenuto controverso, visto la tipologia di vita che ha condotto.
Inutile rintuzzare le polemiche spiegando che si trattava solo di una sorta di atto dovuto, visto la storia dell’Umbe e la peculiarità della manifestazione. Fortunatamente lo svolgimento della due giorni ha dimostrato di che pasta sono fatti i ragazzi di Crema Live Heart. Nessuna polemica, parco del Nosocomio a Santa Maria lasciato lindo e ordinato come è stato trovato (dopo le settimane di pulizia da parte loro), nessuna lamentela per la musica da parte dei vicini, atmosfera cordiale e allegra durante le serate con vecchi punkettoni, famiglie, giovani e tante altre categorie umane a convivere tranquillamente tra un panino col salame (apprezzatisimo), una birretta e un po’ di sano rock’n’rool.
Già perché lo stile della manifestazione è chiaro. Proporre solo cose che ricadano sotto l’ala del classico rock’n’punk senza cedimenti. E così nei due giorni si sono alternati sul palco diverse declinazioni della musica punk. The Scream, Sal Rinella e le Pallottole, The Enthused, Tomana, Cherry Chapstick, Maverix e Spaccastronzi hanno fatto saltare e pogare i presenti con suoni belli ruvidi, melodia e come detto…. ruoookkkkk. Tra parentesi tante band l’Umbe l’hanno voluto ricordare nella maniera più bella, raccontando dal palco aneddoti che lo riguardavano e dedicando lui un pezz.
I tipacci di Crema Live Heart non si fermano mai. Nelle prossime settimane hanno in programma la Madi Beer Fest a Madignano, Crema4Music e settembre un doppio fine settimana a Montodine ed in mezzo una grande sorpresa, di cui parleremo presto in maniera più articolata.
Per ora evviva il punk e andate in pace. Fanculo le polemiche gratuite e anche sterili. Crema Live Heart si sta dimostrando una delle più vivaci e interessanti realtà socio culturali del territorio. Il Dio della musica rock ce li scampi il più possibile perché il territorio ne ha assolutamente bisogno.
em