Se ne è andato in silenzio, lontano dalle luci della ribalta e dopo lunga malattia, lo scorso 8 marzo, nella giornata dedicata alla donna, Gino Corioni, indimenticabile ex presidente di Ospitaletto, Bologna (l’epico team rossoblù champagne allenato da Gigi Maifredi, ndr) e soprattutto Brescia. Sì perché a parte il triste epilogo, con lui alla guida, le Rondinelle Bresciane, nei 22 anni di presidenza griffata Corioni, grazie (anche) a calciatori fantastici (tesserati in epoche diverse) quali, tra gli altri, Baggio, Hagi, Pirlo, Guardiola e Hubner e, a tecnici carismatici (tanto per fare un nome e per intenderci un certo Carletto Mazzone, ndr) ecco raggiunsero traguardi sportivi prestigiosi e degni di nota. Senza dubbio Corioni apparteneva alla scuola genuina e dissacrante dei pasionari padri – padroni calcistici tipicamente italici. Lui come Rozzi, Anconetani, e Luzzara del resto, il football ce l’avevano dentro, nel sangue.

Verso la metà degli anni Ottanta, con Gigi Maifredi in panchina, l’Ospitaletto dell’allora patron Corioni salì meritatamente in C1 e agli onori della cronaca dell’epoca. Lasciata la Bassa Bresciana, Corioni nel 1985 rilevò il Bologna e, udite, udite, con lui nelle veste di consulente calcistico, in Emila Romagna avrebbe voluto il cremasco purosangue, calciofilo capace e appassionato, Sir Gianni Crotti, all’epoca direttore sportivo dell’Orceana di Orzinuovi. Ma il grande Gianni non se la sentì di lasciare il Granducato del Tortello. Bei tempi quelli e chissà, magari ora, da qualche parte lassù in cielo, Corioni e Crotti si sono incontrati di nuovo per parlare del loro calcio d’autore. Chapeau!

Stefano Mauri

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