Una delegazione della Rete Con-Tatto, composta da Maddalena Botti, Cecilia Gipponi ed Elisabetta Rotta Gentile, ha partecipato sabato 26 novembre a Roma alla Manifestazione Nazionale Antiviolenza “Non Una di Meno”, organizzata da Rete IoDecido, D.i.Re – Donne in Rete Contro la violenza e UDI – Unione Donne in Italia. La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre centomila persone (alcuni parlano addirittura di oltre duecentomila persone), che a partire da Piazza della Repubblica hanno formato un coloratissimo e animatissimo corteo che ha percorso alcune vie di Roma, passando dal Colosseo e giungendo infine a Piazza S. Giovanni.
A partecipare sono state tante, tantissime donne, e non solo quelle politicamente più impegnate, quelle legate ai centri antiviolenza, quelle attive nei movimenti femminili: c’erano donne di ogni provenienza ed estrazione, italiane, straniere, giovanissime bambine e signore attempate, una “marea” (così ci siamo definite) che ha invaso letteralmente Roma. E accanto alle migliaia di donne c’erano tanti, tantissimi uomini finalmente, uomini che hanno compreso che la violenza di genere è un problema di tutti, uomini che hanno preso posizione contro i loro simili che maltrattano, violentano, dileggiano le donne.
C’erano famiglie con bambini, collettivi studenteschi, associazioni omosessuali, associazioni femminili e i tanti, impegnatissimi, centri antiviolenza di tutta la penisola.
Tanti gli spunti di riflessione offerti dai fantasiosi cartelli e striscioni che abbiamo letto: da “The way I dress doesn’t mean YES” a “Education can stop abuse”, da “Educhiamo uomini migliori” a “La libertà delle donne è la libertà di tutti”, che abbiamo portato con orgoglio per tutta la manifestazione.
Ricordiamo infatti che la violenza di genere non è solo quella fisica, di cui vediamo i segni, ma anche quella psicologica, sessuale, economica, che lasciamo segni altrettanto gravi e profondi. E accanto a queste forme di violenza, più dirette e individuabili, ce ne sono altre, perpetrate ogni giorno contro le donne: quando vengono retribuite di meno in quanto donne, quando sono oggetto di apprezzamenti inopportuni, quando ci si aspetta che stiano “a casa con i figli”, quando non sono libere di scegliere il proprio destino. La violenza contro le donne riguarda tutti e la libertà delle donne è la libertà di tutti.
Cecilia Gipponi – per Rete Con-Tatto