E’ già, la Ribolution Art, o meglio come è stata gestita, dal comune la concessione del Mercato Austroungarico al designer Beppe Riboli per le sue iniziative estive, (la sa veramente lunga è lui il vero Vincitore di quest’affaire), alla sindachessa di corsa Stefania Bonaldi, anche se ufficialmente nulla trapela e nulla trapelerà, proprio non è garbata.

Condizionale (che fa figo ed è doveroso) d’obbligo parrebbe che una volta appreso che anziché una semplice mostra e una kermesse culturale, la Ribolution era anche un chioschetto adibito alla somministrazione di bevande, beh la Bonaldi si sia incazzata di brutto.

E incavolati, con le loro rispettive associazioni di categoria (dovrebbero farsi sentire) e con la giunta sarebbero naturalmente pure alcuni baristi autoctoni, i quali, per l’ennesima volta, dopo la vicenda del chioschetto ai giardini pubblici hanno patito per così dire di … “poca trasparenza”.

Questa Ribolution Art è decisamente una provocazione turbolente, finirà qui?

Stefano Mauri

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