Il progetto varchi realizzato con la regia di SCRP è un buon progetto per il presente e per il futuro: dà risposte a criticità del Territorio (relative alla sicurezza) e potrebbe offrire un’opportunità agli operatori pubblici e privati (connettività – separabile se oggetto di finanziamenti nazionali regionali). Fornisce elementi avanzati per incidere sul crimine, sugli automezzi irregolari, sulla viabilità del territorio, sulla sicurezza stradale e territoriale. Potrà, nel caso, fornire una rete avanzata a banda larga per comuni, scuole, cittadini, imprese.
Esso però richiede un pronunciamento immediato dei sindaci. Questo pronunciamento non abbisogna di ulteriori informative e dati. Alcune questioni non sono sostanziali, e altre potranno essere affrontate più avanti. La rinuncia a esprimersi, a favore o contro, comporterebbe al contrario spreco ulteriore di denaro e di carte. Troviamoci quindi, e decidiamo per quanto ci compete, come amministratori e rappresentanti ultimi e primi dei cittadini.
Mi spiego. Il tema coinvolge moltissime considerazioni, tecniche, politiche, amministrative, organizzative, economiche. Ne pongo per brevità alcune:
- Tecniche: è il progetto migliore possibile?
- Politiche: è di Destra o di Sinistra? Conviene a qualcuno e ad altri no?
- Amministrative: è utile a 50 comuni e 160.000 cittadini?
- Organizzative: conviene utilizzare SCRP?
- Economiche: come paghiamo investimenti e gestione/manutenzioni?
Sembrerebbe quindi impossibile poter esprimersi.
Per aderire al progetto non è però necessario rispondere a tutte le questioni poste.
Il tema tecnico (1) infatti va demandato ai tecnici, agli ingegneri e ai consulenti. Quello politico (2) non ha alcuna rilevanza: l’idea ha radici antiche, che superano i mandati della maggioranza degli attori in carica, ed era stata ribadita nell’atto d’indirizzo consegnato come bussola all’attuale CdA dalla quasi unanimità degli allora soci. E’ nato a destra, non è un problema se oggi adottato anche a sinistra Sull’utilità (3) invece ciascuno può dire la sua; personalmente non ho mai nutrito né nutro oggi alcun dubbio, così come non ne hanno le nostre Forze dell’Ordine.
Più complesso il tema relativo a SCRP (4). Che qualcuno sia contrario a progetti condivisi attraverso una società partecipata è legittimo. Ma allora il pronunciamento, per costoro, può essere immediatamente negativo e – se questo è il pensiero dominante – è inutile proseguire. Personalmente, ritengo che non esistano, quantomeno oggi, percorsi altrettanto praticabili, e che progetti condivisi dal Territorio, che utilizzano risorse economiche e tecniche, possano al momento passare solo dalla nostra partecipata, e dal suo sistema di confronto serrato tra sindaci, esperienza dialettica preziosa e proficua.
Potrebbe parere discriminante la copertura economica (5) del progetto. Ma qui e martedì suggerisco di superare l’ostacolo: che sia chiaro, come ho sempre chiesto, che tutti i sindaci soci, di comuni grandi e piccoli, avranno parità di trattamento, e che per averlo tutti i soldi che eventualmente entreranno dall’operazione straordinaria LGH-A2A, o da altre, verranno retrocesse ai soci come dividendo straordinario. Rimane così ai soci la potestà decisionale in merito al loro utilizzo, e si sgancia l’adesione al progetto varchi da un tema non necessariamente correlato. A livello d’ipotesi poi, parte del canone ventennale potrebbe essere alleggerito dai dividendi staccabili dalla partecipazione azionaria residua e da eventuali sanzioni, anche se non necessariamente.
L’esigenza primaria di sicurezza richiede risposte e azioni. Personalmente, è sì.
Paolo Daniele Riccaboni – Spino d’Adda