Ci siamo, stasera va in scena l’atteso ritorno del rock al Sant’Agostino grazie alla bella iniziativa griffata CULTCrema “Ritorno in città” Piatto forte della manifestazioneil concerto delle Violenti Lune Elettriche. Ecco la loro storia.
Le Violenti Lune Elettriche sono un gruppo rock, nato tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Il nome della band è un voluto riferimento e rimaneggiamento del “Manifesto del futurismo” di Filippo Tommaso Marinetti. In effetti, la loro musica nasce come un violento grido di rabbia contro la cultura dominante di questi ultimi decenni, contro i suoi valori morali, politici ed artistici. Sin da subito, le VLE si rivelano un gruppo ben assortito. Componenti della band sono Liv Liv, voce, G’ino TxD5, chitarra, Danilo Somenzi, basso, e Gigi Bertuzzi, batteria. La loro è’ una musica che ha influenze diverse e fonde generi diversi: blues, hard-rock, heavy, psichedelia e funky. Anche se alla fine è “solo” rock’n roll. Una chitarra elettrica energica ed ipnotica, che ha metabolizzato egregiamente e fatto propria la lezione dei vari Hendrix, Page e Blackmore; riff avvolgenti sostenuti da una rocciosa sezione ritmica; giri di basso che arrivano dritti alla pancia; una voce rabbiosa e disperata che canta parole di rivolta, di resistenza, che urla la necessità di “dire di no” all’intolleranza, alle ingiustizie e ai fascismi di varia natura. Questo sono le Violenti Lune Elettriche.
Nella primavera del 1991, vede la luce”1″, il primo lavoro delle V.L.E, un’audiocassetta rigorosamente autoprodotta.. Si tratta di sei brani, che vengono accolti molto positivamente dalla stampa di settore.
Agli inizi del 1992 viene pubblicato su vinile “2”. Anche il secondo album del gruppo viene registrato in presa diretta, per conservare la potenza, l’energia ed il feeling che il gruppo esprime al meglio nei live. Nello stesso anno, le V.L.E. vengono votate dai lettori di Rockerilla al quarto posto della sezione “Rockitalia” e il loro brano “Soldati” viene incluso nella compilation “BloomLive”, curata dallo storico locale di Mezzago.
Nel 1993 G’ino TxD5 lascia temporaneamente il gruppo per nuovi percorsi musicali, al suo posto alla chitarra entra Emanuele Franzoni. L’anno successivo viene registrato il terzo capitolo della discografia delle V.L.E.,“Tempo parole e musica”. Le recensioni per i tre lavori sono ottime, tanto da ricevere numerose attenzioni anche all’estero. Alcuni brani vengono passati all’interno di programmi radiofonici nazionali. La band è protagonista in numerosi festival e su diversi palchi importanti: Bloom, Canguro Live, Sorpasso, Magia Music Meeting, Carneval Altro di Venezia, per non parlare delle numerose date nelle realtà dell’autorganizzazione e dei Centri sociali.
Dopo un lungo letargo, nel 2012, con G’ino TxD5 di nuovo alla chitarra, le V.L.E. iniziano a scrivere e a provare pezzi nuovi e prende sempre più corpo l’idea di un quarto lavoro in studio.
Purtroppo, però, il 2015 è segnato da un evento tragico: viene a mancare l’amico fraterno, il motore storico della band, Gigi Bertuzzi. La tentazione di scegliere il silenzio è forte, ma Gino, Danilo e Livio sanno che il ricordo passa anche attraverso la magia della loro musica, per questo decidono di chiamare alla batteria un amico di sempre, Italo Trabattoni e di continuare a fare rock’n’roll. Italo perfettamente in sintonia con la musica delle VLE oltre che solido e ottimo drummer, contribuisce in maniera importante allo sviluppo degli ultimi brani della band.
Alle VLE non resta ora che riprender a raccontare le ombre “della nostra bianca civiltà”. Nasce così nel 2016 Violenti Lune Elettriche, “3”.Durante il 2017 una serie di live che si chiude con un importante riconoscimento, l’album “3” viene selezionato dalla rivista Classic Metal tra i dieci migliori dell’anno.
Nel mese di aprile 2019 è uscito “Dopo Metropolis”, il loro nuovo album. Si tratta del quinto lavoro in studio. Come sempre autoprodotto, come sempre rock’n roll e come sempre in italiano. Questa volta le VLE hanno scelto di ritornare al vinile, perché credono che sia il supporto più adatto per favorire la giusta attenzione alla musica e alle parole, oltre che per ragioni legate alla qualità del suono.
Le influenze musicali più evidenti rintracciabili nell’album sono quelle della storia del rock: Led Zeppelin, Black Sabbath, Ac/Dc. Il tutto, naturalmente, rimeditato a loro modo. I testi, invece, sono difficilmente associabili a qualcos’altro. Nascono dalla penna e dalla fantasia di Gino TxD5, chitarrista e autore. Muovono da uno sguardo sul passato e sul presente per spingersi oltre, dopo. Convinti che le macerie del paesaggio, comunque lo si intenda, non debbano portare alla rassegnazione.