Con un lungo comunicato apparso sulla sua pagina Facebook la sezione cremasca delle Sentinelle in Piedi fa il punto sulla prima manifestazione avvenuta a Crema e soprattutto prende una posizione netta contro quanto espresso da Gabriele Piazzoni presidente di Arcigay Cremona.

A distanza di pochi giorni dall’ultima veglia delle Sentinelle in Piedi, che sabato scorso per la prima volta si sono riunite a Crema, persiste l’opera di disinformazione messa in atto anche a livello locale da parte di diversi esponenti legati al mondo Lgbt. Il recente intervento del presidente dell’Arcigay di Cremona dimostra ancora una volta che il messaggio delle Sentinelle in Piedi, pur essendo stato compreso da molti cremaschi, non è stato capito da chi si pone impropriamente come rappresentante di tutte le persone omosessuali (dimenticando – o fingendo di dimenticare – che tra i sostenitori delle Sentinelle vi sono anche persone omosessuali).

E’ utile ricordare che sabato scorso la piazza principale della nostra città si è riempita di persone che intendevano manifestare un messaggio molto semplice: la difesa della libertà di espressione (minacciata dal ddl Scalfarotto) e il sostegno alla famiglia.

A Crema ci sono state poche contestazioni, in compenso molti cremaschi non solo si sono fermati a chiedere informazioni, ma hanno anche esortato a proseguire questa testimonianza silenziosa e pacifica.

In altre piazze, invece, la Sentinelle sono state aggredite, derise e picchiate. A chi ci ha contestato in modo così aggressivo vogliamo solo ribadire che è assurdo accusarci di violenza e omofobia usando la forza e slogan e aggressivi. Noi eravamo in piazza per la libertà di tutti, perchè riteniamo che la libertà di espressione, anche di esprimere dissenso, debba essere la base di una democrazia. Sappiamo che i fronti della nostra mobilitazione toccano corde molto profonde dell’uomo: la vita e la famiglia, ma noi riteniamo che ci sia una minoranza debole e silente che va tutelata: i bambini. Hanno diritto ad avere una mamma e un papà e soprattutto a nascere da un atto di amore gratuito, senza essere “fabbricati” come oggetti pronti al consumo. Riteniamo che il matrimonio sia solo quello fondato sull’unione stabile di un uomo e di una donna e che la famiglia sia la cellula base della nostra società. Questo NON significa essere contro le persone, al contrario essere contro le persone significa insultarle e aggredirle (come è accaduto domenica nei confronti delle Sentinelle) quando semplicemente vogliono lasciar parlare la propria coscienza anche se significa andare controcorrente all’imposizione di un pensiero unico.

A questo punto ci domandiamo: se oggi veniamo accusati di omofobia e persino aggrediti fisicamente, soltanto per il fatto di stare in silenzio nelle piazze e manifestare il legittimo dissenso verso un provvedimento legislativo, cosa accadrà domani se il ddl Scalfarotto entrerà in vigore?

Concludo con un’ultima annotazione. Frequentemente le Sentinelle in Piedi sono state goffamente catalogate con la comoda e vecchia etichetta dei “catto-reazionari” o bigotti. La realtà è invece che le Sentinelle in Piedi sono una realtà apartitica e aconfessionale; in piazza vegliano donne, uomini, operai e avvocati, insegnanti e genitori, bambini e anziani, cattolici, musulmani non credenti e anche persone che si sono apertamente presentate come gay.

Questo perchè la libertà di espressione non conosce colore politico, bandiera associativa o religione e non conosce nemmeno inclinazione sessuale.

La libertà ci riguarda e ci interpella tutti; per questo sabato scorso siamo scesi in piazza, non per odio verso qualcuno, ma per amore verso tutti e dire no alla violenza di chi vuole imporci un pensiero unico, metterci gli uni contro gli altri e tapparci la bocca o zittire le coscienze.

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