Questa è una storia vera in cui cattiveria, perfidia, perversità, canagliata e chi più ne ha più ne metta, fanno tutt’uno. Una storia di borgata, banale se vogliamo, ma che la dice lunga sulla malvagità degli invidiosi. Il soggetto che fu vittima della ribalderia popolare si chiamava Bevilacqua Vinicio. Oddio, veramente il cognome era un altro, ma siccome aveva una moglie spacca palle che continuamente lo esortava a non eccedere con il vino, ecco che vox populi trovò l’alternativa. Ora, va detto che il buon Vinicio non è che fosse un tipo tanto alla mano, anzi, va precisato che era uno “sborone” che non perdeva occasione per ricordare che lui si era fatto da solo e i quattro soldi che si era guadagnato non mancava mai di esibirli. Cosicché una domenica mattina si presentò al Bar Sport con una bicicletta nuova di zecca: una Taurus con freni a bacchetta, sellino in cuoio molleggiato con conocchie in acciaio, gomme della Pirelli. Costo: un bel pacco di biglietti da mille, mica cazzate. Per celebrarsi, offrì un giro di frizzantini. Com’è, come non è, quando uscì dall’osteria, la bicicletta nuova era sparita, ma al suo posto era stato lasciato un rottame arrugginito con tanto di messaggio scarabocchiato frettolosamente: “Almeno non ritorni a casa a piedi.”
Bevilacqua Vinicio non fece una piega e per l’intera settimana andò avanti e indietro con quel vecchio velocipede, ma con un ghigno vendicativo ben impresso sul volto. Preludio ad altre sorprese. E infatti, un paio di domeniche dopo, si presentò al Bar Sport cavalcando un fiammante Motom 48 Sport, che in paese l’aveva soltanto il figlio del farmacista. Si guardò intorno con aria bellicosa e sciolse una catena degna di Sansone, con la quale assicurò il mezzo all’unico palo della luce presente sulla piazza. Entrò nel locale e tronfio offrì un frizzantino a tutti. E tutti contraccambiarano, ed erano tanti. Tanti, come tanta era l’allegria maliziosa che stava crescendo. Pacche sulle spalle, per intenderci. Com’è, come non è, le mani lunghe ci sono sempre, e quando Bevilacqua Vinicio uscì dall’osteria ubriaco quasi perso ma non del tutto, ebbe la sorprendente e gradevole sorpresa di ritrovare la sua Taurus legata a doppio giro al pilone. Il Motom 48 Sport venne ritrovato dai Carabinieri in località detta delle “Camporelle” e tanto bastò alla moglie per ritornarsene da sua madre.
Beppe Cerutti