Stanno sparendo, si apprestano a sparire. Uno dei simboli dei quartieri negli anni ’50, attorno a cui si svolgeva la vita degli abitanti, era la cabina telefonica. Adesso su una gran parte delle cabine di Crema appare l’adesivo posto da Telecom Italia, che quella cabina verrà presto rimossa.
Le date di rimozione a volte rispettate a volte no. Ma piano piano molte stanno scomparendo portando con se ricordi e suggestioni. Tra quelle colpite ci sono soprattutto quelle dei quartieri: quella del Pergoletto vicino al Kennedy, quella di Borgo san Pietro in via Bottesini, solo per fare alcuni esempi, sono tra quelle destinate forse a sparire presto condannate. Certo, con l’avvento della telefonia mobile spesso la cabina telefonica è diventata un orpello di un mondo che non c’è più, ma la sparizione di quelle di quartiere è un altro segnale della desertificazione della vita delle periferie. Rimane comunque difficile fare una telefonata da una cabina pubblica.
Da un controllo che avevamo fatto qualche tempo fa risultava che un buon 70 per cento delle cabine cremasche funzionava esclusivamente a schede. Delle poche che accettano moneta una buona parte era fuori servizio, come quelle dei giardini pubblici, un’altra predestinata alla sparizione.