Il “processo” sportivo riguardante l’affaire Pergocrema che vede, sul banco come deferito, il presidente della Lega Pro Mario Macalli, (il quale) secondo il procuratore federale Palazzi sarebbe “venuto meno” tra l’ormai famosa storia dei marchi “canarini” a lui riconducibili e il contributo negato (diritti televisivi 2012) all’allora patron gialloblù Sergio Briganti, non è entrato nel vivo: il dibattimento slitta infatti al 23 aprile.
“Parlo dopo l’ergastolo”: questo il commento, rilasciato, da un sorridente Macalli ai taccuini della Gazzetta dello Sport.
Per la cronaca, la storia dei marchi sportivi del Pergo tutti acquisiti e riconducibili al ragionier Macalli è venuta a galla grazie alle ricerche condotte da un gruppo di tifosi cremaschi gialloblù.
Stefano Mauri