Il sociopatico si aggira tra le vie del paese la sera del 24 dicembre, ovviamente non va a messa ma aspetta gli altri al bar, si infastidisce al suono delle canzonette natalizie e si sente un po’ Scrooges.
Tra i baci e gli abbracci si sente a disagio, la pecora nera del Natale, quando qualcuno si avvicina per fargli gli auguri cerca disperatamente una via di fuga verso il banco del vin brule’, appena viene fermato la fatica a rispondere all’augurio è estenuante, di solito risponde con un “Grazie”, contraccambia solamente con i parenti più stretti, a quella zia a cui tiene molto che è gentile 365 giorni l’anno e non solo a Natale.
Guardali, stesso bar , stessa gente..manco fosse una canzone di merda degli 883, persone che non vedi dall’anno precedente, sempre nello stesso posto, sempre per lo stesso motivo, ebbene dei tuoi auguri non me ne frega un cazzo, se non ti vedo durante l’anno un motivo ci sarà.
Perchè non si sta in casa? perchè mischiarsi tra di “loro”? forse perchè stare tra loro ti fa sentire diverso…maledetto ego, prima o poi ammazzerà tutti quanti, forse è bello essere la pecora nera del Natale.
Il Natale è un amplificatore valvolare, metti dentro tutto ciò che hai e te lo spara fuori 10 volte più potente, è come un cesto della biancheria sporca troppo pieno quando decidi di fare il bucato e lavare tutto…ma proprio tutto..coscienza compresa.
Merry fuckin Xmas.
Andrea Spinelli