Stefano Pedrinazzi, ormai ex presidente della commissione sport (ente inutile e superato secondo il suo parere) dice che per sapere cosa succedeva in città in fatto di materia sportiva doveva leggere i giornali.
Il consigliere comunale di maggioranza con delega ad hoc per i quartieri, spesso delle varie problematiche periferiche beh o viene interpellato – informato dal giornalista, dopo il solito articolo shock sul degrado periferico, oppure sul suo tavolo arrivano direttamente le lamentele dei comitati dei cittadini. Insomma, qualcosa a livello comunicativo non torna.
Ma torniamo allo sport poiché se da un lato appare chiaro che il riconoscimento Crema città Europea dello sport 2016, essenzialmente è una decisione politica (bisogna lavorare tanto per proporre eventi costruttivi), d’altro canto è doveroso sottolineare come le dimissioni del signor Pedrinazzi e le motivazioni del suo gesto forte (inutilità dell’ente da lui guidato, futuro del velodromo e mancanza di strutture sportive inadeguate) rappresentino, quantomeno, una scelta da approfondire.
Insomma, per farla breve, la politica sportiva nostrana deve cambiare marcia e servirebbero un assessore allo sport e soprattutto immobili sportivi (da costruire tramite project financing e magari vendendo l’area dello stadio Giuseppe Voltini per reperire fondi) degni di tale nome.
Stefano Mauri