Detto che allo sport, più che riunioni – passerelle per qualche organizzatore e partecipante, (per fortuna c’è poi chi affronta tali appuntamenti col giusto spirito) ecco servirebbero forse strutture, supporti e assistenza laddove ce ne fosse bisogno, per carità se proprio qualcuno ci tiene a farli, ecco… ben vengano gli stati generali in cartello per sabato prossimo 11 marzo.

Archiviato però il lungo (che gli echi di Crema città europea dello sport 2016 ancora echeggiano), complesso, complicato, vasto e variegato capitolo sportivo, francamente e detto fuori dai denti: lo sport fa bene e giova (tanto al cuore e alla mente, come allo spirito e al portafoglio), ma le priorità pubblico – civiche, beh insieme a quelle sportaiole, sarebbero, in questo Granducato del Tortello 4.0 anche di natura economica, commerciale, viabilistica (urge un bel censimento delle strade da sistemare), urbanistiche (il cimitero Maggiore versa per esempio in pessimo stato) e culturali. Che c’entra la cultura?

C’azzecca, eccome se c’azzecca che sarebbe giunta l’ora e il momento di varare un bel Distretto Culturale del Tortello (Dct) per mettere in rete tutte: dagli scavi romani di Palazzo Pignano, al castello di Soncino, passando per quello di Pandino e la Basilica di Santa Maria della Croce, le bellezze artistiche culturali del Cremasco varando politiche autoctone sinergiche tese a promuovere, in tutto e per tutto, il patrimonio culturale (oggi valorizzato a metà) del Granducato del Tortello abbinandolo, proficuamente, alla gastronomia locale. Ergo ok alle passarelle sullo sport, con la speranza che un qualcosa quaglino, ma largo pure a quelle indispensabili al sostegno della microeconomia, del commercio, dell’ambiente (respiriamo veleni da mesi) della viabilità e del Dct: Distretto culturale del Tortello.

Stefano Mauri

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