Mappa Misoginia

La nostra zona, l’ovest della Lombardia, è al primo posto di quattro graduatorie su cinque… Si ma per quello che riguarda l’intolleranza. Lo mostrano le mappe che pubblichiamo che propongono la geo localizzazione, attraverso i tweet degli Italiani, delle zone dove più spesso si verificano episodi di: odio razziale, omofobia, odio contro le donne, contro i diversamente abili e l’antisemitismo.

Antisemitismo a parte per il resto… siamo i peggiori.

Si tratta di un lungo lavoro fatto da Vox – Osservatorio italiano sui diritti (associazione no profit che si occupa di cultura del diritto) e che ha visto un impegno di un anno con otto mesi di monitoraggio della rete Twitter, quasi 2 milioni di tweet estratti e studiati. Il risultato è la prima Mappa dell’Intolleranza in Italia.

Le cinque mappe si leggono in maniera semplice: quanto più “caldo”, cioè vicino al rosso, è il colore della mappa termografica rilevata, tanto più alto è il livello di intolleranza rispetto a una particolare dimensione in quella zona. Aree prive di intensità termografiche non indicano assenza di tweet discriminatori, ma luoghi che mostrano una percentuale più bassa di tweet negativi rispetto alla media nazionale.

Potete scaricarvi tutto lo studio QUI  Ma vi propniamo qualche dato. Complessivamente la distribuzione dell’intolleranza, considerati i 5 gruppi, è polarizzata soprattutto al Nord e al Sud, poco riscontro invece nelle zone del Centro come Toscana, Umbria, Emilia Romagna. Una situazione, che si capovolge per quanto riguarda l’antisemitismo, fenomeno in evidenza soprattutto nel Lazio e nel Centro Italia.

Il secondo dato assai preoccupante riguarda la misoginia, sulla quale si concentra la maggiore proliferazione di tweet intolleranti. Il numero di tweet contro le donne, infatti, in 8 mesi è arrivato a 1.102.494, con 28.886 tweet geolocalizzati. La misoginia in Italia appare il vero fenomeno esplosivo. Una situazione drammatica, quella della violenza contro le donne.

Le offese contro le donne, infatti, hanno registrato una distribuzione nazionale piuttosto uniforme con picchi in Lombardia, Campania, confine tra il sud dell’Abruzzo e il nord della Puglia. Interessanti, le co-occorrenze tra le parole sensibili e altri termini che, con maggior frequenza, sono stati associati nei tweet: la maggior parte di questi, si riferisce a parti del corpo, a indicare necessità di degradazione o di punizione machista. Altri invece indicano personaggi pubblici, a denotare l’esistenza di vere e proprie forme di misoginia.

I tweet antisemiti sono in assoluto i più geolocalizzati: dei 6.000 tweet raccolti in poco meno di tre mesi, infatti, ben 1.150 sono stati geolocalizzati (18,03%). Il picco significativo è in Abruzzo, come già evidenziato. Al Nord le zone più calde sono Milano, Bergamo, Brescia, Varese e Como.

A livello di omofobia Vox ha raccolto in totale 110.774 messaggi discriminatori geolocalizzandone il 7,66%. L’omofobia parrebbe concentrarsi soprattutto in Lombardia, con una presenza significativa anche in Campania e Friuli-Venezia Giulia.

L’intolleranza verso gli immigrati o le persone di altre etnie riguarda soprattutto Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata con 154.170 tweet rilevati in 8 mesi, di cui 1.940 geolocalizzati (1,24%). Un dato curioso, riscontrato durante la rilevazione dei tweet, è la netta crescita dei post a sfondo razzista in corrispondenza dei Mondiali e delle partite di calcio del Campionato, ma anche dopo i talk show con personaggi politici o i programmi con la presenza di soubrette.

Seconda per numero di tweet rilevati (479.654), l’intolleranza verso i diversamente abili conferma l’andamento del numero di messaggi discriminatori dal generale – donne e disabilità – al più specifico – omofobia, antisemitismo. L’intolleranza è distribuita sul territorio nazionale con maggiore concentrazione in Lombardia, Campania e le zone a Sud dell’Abruzzo e a Nord della Puglia. I tweet geolocalizzati sono stati 3.410 (0,75%).

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