Il Cremasco grazie al lavoro serio e avulso dalle ideologie e degli interessi partitici dei propri Sindaci ha ripreso, dopo parecchi anni di sudditanza verso Cremona, il ruolo che gli compete, per dimensioni, storia e importanza economica. Questo è stato possibile grazie all’ azione, al lavoro di sindaci di piccoli e medi paesi che hanno trovato in Stefania Bonaldi, un Sindaco di Crema che, dopo tanti anni di apatia e di isolazionismo della città di Crema, ha interpretato con impegno, coerenza e serietà le istanze del nostro territorio.
E’ da noi Sindaci che è partita la battaglia per l’ autonomia del nostro ospedale e del nostro territorio, siamo stati noi che abbiamo trascinato i politici, avessimo aspettato le loro riunioni, i loro ammiccamenti saremmo al palo di partenza e come per il tribunale a dare le colpe a seconda della convenienza uno all’ altro. Area Vasta, passata in sordina per il referendum, ma anche in questo caso i Sindaci si sono mobilitati per non finire con Mantova, aggregazione del tutto illogica e oseremmo dire innaturale. Anche in questo caso abbiamo assistito ad una mancata presa di posizione chiara rispetto ai loro partiti degli esponenti politici che oggi parlano di sudditanza verso Cremona.
Al Sindaco di Crema, riconosciamo una presa di posizione chiara e netta con tutti i rischi politici conseguenti ad un eventuale, non improbabile, mancato raggiungimento dell’ obbiettivo. Quante critiche , di averci isolato con la sua politica Le sono arrivate e ci sono arrivate.. Ci chiediamo e e vi chiediamo , abbiamo ottenuto qualcosa da Cremona, che,con il solo buon senso, sarebbe legittimamente dovuto al nostro territorio? Esempio la scuola, abbiamo più alunni, siamo in crescita, abbiamo una offerta formativa all’ avanguardia, bastava, come si era chiesto di creare, come prevede la legge, due ambiti distinti dove ognuno all’ interno di essi avrebbe creato le aggregazioni più funzionali. Tutti i rappresentanti dei partiti Cremonesi si sono opposti a questa divisione logica rifugiandosi in pseudo accordi futuri che siamo sicuri non sarebbero stati rispettati.
Non è Signori il fallimento della Bonaldi, è il fallimento di questi partiti e dei suoi esponenti. Noi Sindaci, non siamo proni a nessuno e se prendiamo una decisione la facciamo nell’ interesse del nostro territorio utilizzando questi 1.600.000,00 di Euro per il nostro territorio. Capiamo che siete in campagna elettorale, e tutte le colpe debbano essere date alla Bonaldi, ma tenete presente che pur pesando poco per numero di abitanti, decidiamo, anche per le quote di Padania Acque, con la nostra testa che è solo una come per chi ha molti abitanti.
Maria Luise Polig Sindaco di Pandino
Aldo Casorati Sindaco di Casaletto Ceredano