Marco Impicciatore, barman, anzi oste appassionato e, soprattutto, esperto – ricercatore Wine Lover, sulla sua pagina Facebook (quasi tutto passa via social), tempo fa, alla cantina Roccapesta ha dato ampio risalto. E, beh ha fatto bene, perché il Docg Morellino di Scansano (vale a dire la bottiglia in vetrina questa settimana) griffato Roccapesta, indubbiamente è veramente qualcosa di particolare e speciale. Degustare per credere e, soprattutto, grazie al buon Marco che ci regala queste chicche.

Particolare non indifferente: ogni anno, da quelle parti di Toscana, con passione, conoscenza della materia, amore e voglia di fare, ecco provano ad esprimere un Morellino che sappia esprimere al massimo l’annata, ergo il prodotto sarà sempre diverso, differente, in poche parole … unico.

Ottenuto da uve Sangiovese e Ciliegiolo, questa perla enologica scansanese, affina, tra botte di legno e bottiglia circa 24 mesi, la fermentazione è rigorosamente spontanea e … non segue alcuna filtrazione, così i sedimenti, simbolo di vino riccamente vivo, si possono talvolta presentare.

Cosa abbinare a questo tipicamente toscano Morellino di Scansano? Una bella pastasciutta con ragù di cinghiale, oppure con salsiccia e funghi, ma pure con lo stinco di vitello arrosto ha un suo perché.

Se però volete provare qualcosa di spettacolare bevetene un bicchiere con calma, godetevi i profumi (amarena, cannella, mirto) e tra un sorso e l’altro, un crostino grossetano non può e non deve mancare. Bravo Marco: ogni tanto enogastronomicamente parlando, continua a farci godere.

Stefano Mauri

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