La cantina bresciana San Michele ha una mission ambiziosa e assai intrigante in quest’Italia dove ormai tutti parlano, noi compresi di vitigni autoctoni.
Qual è l’obiettivo dell’interessantissima cantina in oggetto? Valorizzare il patrimonio vinicolo del Monte Netto: vigne e uve che, date le loro particolari posizioni possiedono caratteristiche estremamente speciali. Particolare non indifferente: dopo attenta selezione dei vitigni e assemblaggi ragionati, ecco, l’ambiziosissimo traguardo, in quel di San Michele (Capriano del Colle), non solo l’hanno raggiunto, ma probabilmente, sensazione assaporata dopo aver assaggiato alcuni loro vini, beh … letteralmente si sono superati. Degustare, per credere.
Nella fattispecie, il Sarai Capriano del Colle Doc Marzemino, ottenuto da uve omonime in purezza, massima espressione particolare e tipica del territorio (quello di Capriano), fragrante, ricco al palato, fruttato e sapido, senza tanti giri di parole è un vino rosso che sa incantare senza stancare. E questo firmato dalla cantina San Michele non ha nulla da invidiare a certi suoi cugini stretti del Trentino: provare per verificare.
Cosa abbinare a questo superlativo Sarai? Accompagna splendidamente i salumi, ergo come aperitivo e antipasto è veramente eccezionale, mentre con la tartare di carne, esaltandosi si esalta. Un abbinamento alternativo ma assolutamente azzeccato? Sarai con merluzzo o nasello in salsa, oppure col caciucco. A proposito: se capitate dal ristorante Bassano di Madignano, nella poetica, agreste Bassa Cremonese – Cremasca, i vini San Michele (www.sanmichelevini.it) li trovate, eccome se ci sono.
Stefano Mauri