Ci siamo svegliati stamattina indignandoci per il video della cattivissima Merkel (gli manca appresso giusto uno stuolo di omini gialli per essere una parodia) che fa piangere la povera bambina palestinese che le racconta la sua storia di emigrata che rischia di essere ricacciata fuori dalla Grande Germania. Che donna senza cuore.

Ci eravamo addormentati ieri sera con un fulmine a ciel sereno, la notizia della chiusura della sede cremasca della Koch, 130 persone a casa da un giorno all’altro. Durante la giornata, più o meno stancamente, si erano trascinati comunicati e contro comunicati sulla questione migranti alle Ancelle.

L’altro giorno la chiusura temporanea della Paullese per lavori mi ha costretto a fare un giro più lungo passando per la zona industriale dove si trovava la Faip, a Vaiano Cremasco. Una tristezza. Distese di capannoni abbandonati, non solo quelli della storica azienda che nel momento di maggior fulgore dava da lavorare a centinaia di persone (per non dir migliaia), ma anche altre aziende e aziendine che nel silenzio hanno chiuso i battenti.

Una delle particolarità dell’assenza dell’uomo in queste strutture è che la natura se li riprende subito. Alti arbusti che spuntano tra il cemento, sembrano abbandonati da secoli. Dove saranno adesso tutte quelle persone che ci lavoravano? Dove andranno i 130 della Koch, da stamattina in assemblea straordinaria permanente per cercadre di far parlare della loro vicenda?

Sul giornale stamattina due paginate dedicate alla vicenda di Quinto, provincia di Treviso, la dove quaklcuno ha pensato di piazzare 101 migranti (c’è dell’umorismo in questa cosa… la carica dei 101), in due palazzine. La gente è insorta. Si sono compiuti atti terribili, come entrare dentro e bruciare i mobili. Ma si fa notare che la coop che gestisce la cosa è nata solo a giungo, tra l’altro a Grosseto ben distante da dove fa business.

A fondo pagina un commento di Massimo Cacciari, filosofo di sinistra, ex sindaco di Venezia, persona illuminata: “Capisco la rabbia della gente. E’ una agitazione del tutto legittima che va capita. Non esiste comune, città, paese dove la gestione dell’emergenza profughi non generi proteste”, e poi continua dicendo che questa è una emergenza nazionale che va affrontata diversamente da così”. E se lo dice lui.

Questa serie di cose in apparenza slegate chiude un cerchio. Chi sotto sotto non ha pensato vedendo la Merkel far piangere la bambina palestinese che ci vorrebbero politici così anche in Italia? Nessuno lo ammetterà. Chi sotto sotto non pensa che i profughi vanno bene a Quinto, alle Ancelle ma se li mettessero nell’appartamento sul suo pianerottolo dopo che ha lavorato 20 anni per pagare il mutuo della casa, non sarebbe poi così contento? Chi non ha pensato che con questa crisi del lavoro e le aziende storiche che chiudono da un giorno all’altro, quando ci dicono che la crisi sta finendo, i veri profughi siamo noi?

Ah già, Berlusconi ha fondato La Casa della Speranza. Buon venerdì 17 a tutti.

Emanuele Mandelli

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