Dicembre 2015. Odore di caldarroste e sconti ,regali e panettoni. Dicembre quando le vetrine e la casse festeggiano due mesi il Natale . Ci siamo è il momento di fare carità, di aiutare il prossimo, di scrivere un messaggio e mandarlo ai tutti contatti della rubrica. Scegliere gli addobbi migliori, mettere l’albero di natale sulla finestra di fronte al tuo vicino invitarlo e fargli assaggiare i migliori biscotti natalizi (che hai comprato nella pasticceria migliore della città).
Aspettare le bancarelle per criticarle e alla fine comprarti qualche stronzata che riciclerai come regalo per il prossimo Natale ,tanto ti faceva cagare. Andare da Leroy Merlin 20 volte perché le lucine sono proprio una cazzata cinese. Spendere la tredicesima per imballare i regali. Aspettare un regalo che alla fine scopri che è spazzatura e non lo userai mai,meglio le calze con Rudolf. Continuare a mentire ai propri figli sull’esistenza di babbo Natale,ma ormai siamo nel 2015 è un peso in meno. Risparmiare tutto l’anno per regalare a tuo figlio di 14 anni l’Iphone,perché ha la media del 7 nella pagella. Dicono che il liceo sia difficile, ma lui va al professionale.
Avere il pretesto di mangiare e bere la cioccolata calda e il vin brulè dei quali ti scordi l’esistenza dopo il 5 gennaio. Spintonarsi nei centri commerciali e avere paura che qualcuno prenda il tuo regalo di merda che costava 45 euro e ora costa 40. Andare sulla pista da pattinaggio e non poter pattinare perché le tredicenni urlano ferme in mezzo alla pista e i “pro” si vantano con piroette e quando non c’è nessuno il ghiaccio è usurato talmente tanto che puoi solo posarci su per qualche foto #winter #snow #cold #instacool. Natale,le sciure con i capotti con maniche corte e i guanti lunghi. Natale, più elemosina e umanità. È la festa più ipocrita dell’anno ,ma che mi mancherà se non ci fosse. Infondo adoro il Natale, adoro cantare Mariah Carey davanti allo specchio, guardare “Mamma ho perso l’aereo” e svegliarmi con la speranza ci sia la neve.
Ariya Vershinina