Sì, senza dubbio, il dottor Umberto Cabini imprenditore illuminato, esteta appassionato d’arte e mecenate, presidente dell’Associazione industriali della provincia di Cremona, nonché Cremasco dell’Anno 2010, sarebbe sicuramente stato, indipendentemente dai colori e apparentamenti politici, un grande sindaco per Crema, ridente capitale del Granducato del Tortello. Questo è poco ma sicuro. Nell’autunno scorso però, in un’intervista rilasciata proprio a Sussurrandom, categoricamente e senza tanti giri di parole allontanò tale opportunità. Ebbene, a distanza di mesi siamo andati a trovarlo per parlare di eventi artistici da lui sostenuti e questioni di stretta attualità.
Intanto complimenti, la mostra di Gant a Soncino, da te sponsorizzata ha ricevuto tanti consensi, parecchi visitatori e, insomma ha entusiasmato…
E’ vero e sono felicissimo sia andato tutto bene anche perché, oltre a essere un grande evento artistico, beh dietro si propone la finalità sociale di trasferire i graffiti d’autore dai muri alle … tele. Vuole insomma sensibilizzare tale lodevole tendenza. A marzo poi approderà, come “From New York to Italy”, alla Camera dei Deputati in quel di Roma.
La realtà soncinese ben si presta per ospitare appuntamenti culturali e artistici, no?
Sì e lo spazio espositivo della Vecchia Filanda è veramente un ottimo posto, un validissimo esempio che recuperare strutture e investire in bellezza, alla fina appaga ed è buona politica.
Ti sei mai pentito di aver respinto sul nascere, qualche mese fa, la possibilità di partecipare, come candidato sindaco, alle prossime amministrative cremasche?
Sono abituato a portare a termine ciò che intraprendo e il mio mandato alla guida degli Industriali della provincia di Cremona, ruolo che intendo appunto rispettare fino alla sua scadenza naturale, ecco mi avrebbe, o meglio, mi ha impedito di scendere in campo. In futuro vedremo, ma ammesso e non concesso potrei fare qualcosa, la scelta oggi cadrebbe su una lista civica che la politica, questa politica, in generale non mi sta appassionando. Anzi la politica si svegli e si dia una mossa per sostenere il rilancio di Crema, città bellissima, densa di possibilità che deve tornare a correre.
Recentemente sulla tua pagina Facebook hai illustrato come inquadreresti la vicenda relativa allo spazio degli Stalloni e la collocazione futura, telenovela che dura da anni, del mercato degli ambulanti…
Innanzitutto smantellerei l’attuale mercato coperto (via Verdi, ndr), brutto, vecchio e antiestetico colpo d’occhio in mezzo a palazzi, in un quartiere meraviglioso a ridosso del centro storico dove, decisamente stona. Quindi restituirei gli Stalloni, polmone verde da vivere e recuperare pienamente, alla città. Le bancarelle del mercato, scoperto come avviene in tutte le città d’Italia e del mondo le piazzerei poi a ridosso del quartiere Portanova, altro contesto che meriterebbe maggior considerazione, nel vasto parcheggio del cinema Multisala. Opera questa importantissima e fondamentale per noi cremaschi. Fu un bene costruirla in città. Ricordo che, quando qualcuno avrebbe preferito allestirla a Madignano, mi battei per la sua costruzione a Crema: cultura è bellezza che illumina.
Ti piace veramente tanto la tua e la nostra città?
Viviamo in una cittadina gioiello che, col recupero definitivo della Paullese e le nuove importanti arterie stradale a essa collegate, certamente ne trarrà ulteriori benefici. Rimane il problema della ferrovia, con i collegamenti difficoltosi verso Milano. Speriamo che pure in questo caso, visto che qualcosa pare si smuova, la situazione migliori presto. Enrico Caruso, il curatore della mostra di Gant si è letteralmente innamorato di Crema, realtà fantastica che come ho detto poc’anzi merita dei politici attenti e impegnati al suo rilancio.
Particolare non indifferente: Umberto Cabini ha le idee chiare, non le manda a dire e ha già una visione lungimirante su come potrebbe diventare una futuribile, cosiddetta Crema 4.0. Ergo sì, sarebbe stato un buon sindaco. Si candiderà tra cinque anni?
Stefano Mauri