Si parte. La speranza è la solita: che vada tutto bene, che ci siano molte persone e che nessuno rovini la giornata. Appello, ci siamo tutti, istruzioni, ringraziamenti. Si spengono le luci. I nostri compagni di viaggio si sistemano…la notte sarà più lunga delle altre. In pullman è così, non passa mai. Mezzanotte e lasciamo Cremona per la Capitale.
Sbirciare dal finistrino, la strada che si snoda, la radio (sempre sintonizzata su una Radio che non è quella che vorresti, ma come si fà a rompere le scatole ai due autisti, così subito?!! ……e ti beccchi la top ten disco. Ussignur.) Fuori altri pullman vetri scuri dentro lucine blu notturne, ci sfrecciano accanto con i loro cartelli “organizzati” : Verona5, Treviso3, Pavia7…Brescia16 (eh il ruggito della Leonessa ) ….e io a pensare che stavolta Cremona farà bene la sua parte e che con dieci pullman il nostro Cremona4 e’ in buona compagnia.
E’ al quarto tentativo di fare la prima fermata Autogrill che mi rendo conto che forse domani sarà un grande giorno. Oh, non si riesce ad entrare nel parcheggio. Gli Autogrill intorno a Firenze (un pensiero #%$%+@€& al meeting della Leopolda) sono già strapieni. Auto e Pullman fermi sulla scia di entrata. Praticamente un casino. Così (mentre Amos l’autista smadonna sottovoce per cercare un pertugio, a me si sciolgono le preoccupazioni.
L’alba dai finestrini no? Parcheggiamo a Cinecittà che e’ ancora buio, ore 6 e 30. Qualche brontolio…caz ci facciamo già qui ?! E’ che non abbiam fatto soste per troppo casino negli auogrill. E perchè bisogna vedere come siam messi anche qui nel parcheggio assegnato a Lombardia…’ hai voglia te cosa c’e’ qui a Cinecittà!
Amos dice sembra come quando andiamo a Lourdes…..ah. Così non so dove mettere il paragone, lui il pullman. Giuseppe, autista in seconda, azzarda: lo lasciamo qui. Ma non so se è regolare. Con il dubbio di non ritrovare il pullman Cremona4 ci salutiamo.
Loro dicono auguri!
Noi ci avviamo e io penso, benedetti cellulari: 20 anni fa sarebbe stato un disastro se si fosse dovuto spostare il pullman da lì. Come lo ritrovavi? Nella vita di un sindacalista un manifesante ” abbandonato” a Roma non fa’ bene al curriculum e io devo garantire il ritorno di tutti.
C a f f e’ ! E’ il pensiero dominante che ci guida. Bar, niet. Ci infiliamo nel tunnel. Sedici, dicasi 16 fermate di metro e ci siamo. Stipati già di prima mattina con le bandiere nel pugno e troppe cose indosso. Vestiti a cipolla. Seeeee.
Finalmente Roma davvero. Piazza Repubblica, un classico. File interminabili al bar. Un classico. Lotte furiose alla conquista di un bagno. Lotta di classico, insomma. Poi la piccola cosa negativa : fà freddino. Mettersi le calze di spugna colorate (quelle di scorta) alle mani, tipo guanti. Giuro. Incontrare così conciate una compagna della Fiom di tanti anni fa e no, nontrovarsicambiate!
Ah, la solidarietà femminile, che bella invenzione. Perdere in meno di dieci minuti la maggior parte del gruppo nella folla colorata. Sapere che siamo sempre nel Classico. Rilassarsi di nuovo e cercare il sole. Si. Finalmente. Piazzarsi lì, dichiarare di non volersi muovere almeno per 10 minuti (se prendo freddo è la fine, mi rovino la giornata) .
Osservare. Rendersi conto mentre mi crogiolo al sole che non si è mai interrotto il flusso di uscita dalle scale della MM. Acqua rossa che scorre nel senso inverso: sale le scale e inonda la piazza. Più tardi ne avremo riscontro di questo fiume rosso. Bon il resto sono la cronaca del giorno, le foto che avrete senz’altro visto. Peccato per la TV, che non esiste, non c’ e’ possibilità di mostrare filmati, interviste, di sentire i canti i tamburi di farvi ballare con noi da casa.
Di farvi sentire gli slogan. Le canzoncine irriverenti. Gli strombazzi. E la piazza che e’ un frastuono continuo. Peccato, davvero. Dovrebbero inventarla la TV. In questo Paese. Ah, si scherzo, naturalmente è alla rovescia la storia. Siamo NOI che non esistiamo per la TV.
Vabbhè non sottilizziamo. Il servizio della città devastata dalle cartacce e dai rifiuti dell’orda rossa, magari Canale5 lo manda. I cestini infatti, va detto, non ce la fanno. I volantini…per loro nautura volano.
E poi un milione in pu’ a Roma. ….capite? Eh si, qualche disagio lo da’. Anche a noi. Non chiuderanno solo le MM vicine a piazza San Giovanni come di rito, ma anche altre ( per troppa affluenza ) per dirottare la fiumana in altre stazioni.
Riconosci il manifestante ‘giovane’ di partecipazione quando si stupisce che la MM e’gratis, per oggi. E come li fermi, questi? Sono troppi. Quando passiamo dai tornelli della MM mi corre un brivido: per un attimo sapere che potresti impossessarti della città.
Adelante. Salto a piè pari tutta la liturgia del comizio e di cio’ che lo precede. Lo avranno scritto altri. Io parlo del vissuto spicciolo della fantastica giornata del manifestante. Dai, non ho voglia di buttarla in politica e in sindacato. I contenuti c’erano tutti. Ma le facce a vollte dicono di più . E il catalogo oggi era, il massimo.
Così dopo, si arriva all’ ora dello “stravaccamento”, mi scusino gli accademici della Crusca e benpensanti. E’ il momento che intercorre (se non sei rimasto incastrato nel traffico umano delle viscere di Roma, intasate di classe operaia, studenti, pensionati e varia umanità) tra il tuo ritorno all’ovile e l’arrivo dell’ultimo manifestante del tuo pullman.
Ovvero, l’appagante momento in cui hai compiuto il tuo dovere, sei tornato incolume, hai trovato il pullman senza fatica, e saresti anche gia’ pronto per il via. Se però, come nel nostro caso, la fortuna ti ha fatto trovare un prato aiuola con l’erba tagliata e alberi per ripararti dal sole /che qui alle tre del pomeriggio si fa’ sentire/ il tutto di fronte al tuo bel pullman Cremona4, e ci sta pure un centro commerciale con i bagni publici…bhe’ allora lo stravacco e’ una vera goduria.
Si sei stanco, ma adrenalinico. Sei gasato per la riuscita, oltre ogni rosea previsione, della giornata. E sei qui a condividerlo con altri. Sei con quelli come te. Facile. E i generosi compagni di viaggio (quelli che sanno bene per esperienza come ci si organizza) fanno il resto e che la Dea li benedica: chi ha portato del vino, chi ha fatto fare il bussolano dalla mamma, chi ha portato del nostranissimo salame.
Che vuoi di più? Che il Matteo ci ripensi. E che il job act se lo fic….., ehi ehi. Eh vino veritas. Ma sono simpatici i nostri vicini, Pavia e giù a scambiarsi leccornie e opinioni sulla manifestazione. A farsi la sigaretta del meritato, dopo.
Poi lo stravacco man mano si incrementa …..arrivano i nostri alla spicciolata chiedendo gli avanzi di tutto quello di cui sopra.
Cosi’ diventa il bivacco dell’attesa dell’ultimo del gruppo che determina la partenza. Il nostro uomo del giorno è Giuseppe. L’ avevano perso in manifesazione e tempestato di telefonate. Anch’io che alla partenza m’ero fatta dare tutti i loro numeri, avevo provato . Niente scattava la segreteria. Spuntato 5 minuti prima dello scoccare dell’orario pattuito, applaudito dai compagni di lavoro, ha fornito un resoconto esilarante sul fatto che si, lui il telefono lo tiene (chiare origini mediterranee) ma mica lo sa’ usare! Ehhhh . Cosi ‘ il nostro Giuseppe si porta a casa pure le 13 telefonate senzarisposta e il messaggio in segreteria di Gianni ” moooese, n’du seet? ‘ ( il testo).
Comunque, recuperato tutto partiamo piu’ o meno in orario e durante il viaggio di ritorno galvanizzati dal milione tentiamo di cambiare il mondo, come si usa dire. Praticamente un laboratorio. Quando anche l’ ultima palpebra, la mia , staà per chiudersi, siamo a Cremona e per la seconda volta in questa giornata straordinaria,è di nuovo mezzanotte.
Cos Eta