L’Ultimo pensiero è liberamente tratto dalla vera storia di Luciano Basso, l’Alpino buono di Longarone che la sera del disastro del Vajont viene mandato a Longarone. Lì, in mezzo alla disperazione, scavando tra le macerie troverà un bambino rimasto miracolosamente illeso, che  gli resterà aggrappato  con tutte le sue forze, finché non sarà necessario sedarlo per poterlo sottoporre agli accertamenti e alle cure del caso. L’alpino non vedrà più quel bambino, del quale, misteriosamente, si perdono le tracce. Il protagonista, tra incontri e storie parallele, passerà il resto della sua vita con la promessa sacra di ritrovarlo.

Appassionato il dialogo con la moderatrice Barbara Rocca: si è scavato  nei particolari della storia e nella descrizione di alcuni personaggi del libro e raccontato del modo del tutto casuale con cui l’autore è venuto a conoscenza della vicenda, per altro ripresa più volte dai media nazionali. Particolarmente gradite le letture di alcuni passi del romanzo, ad opera di Mariangela Torrisi. Molto toccante la testimonianza di Deborah Basso, la figlia di Luciano, giunta a Crema per l’occasione direttamente da Vicenza.

“Il romanzo inizia il suo percorso nel migliore dei modi  – dichiara soddisfatto Lauro Zanchi – con un pubblico numeroso ed appassionato e con un numero di lettori che cresce sempre di più. Ora proseguirò con un tour di presentazioni, in zona e nel Nord Italia. Il 27 Ottobre alle 20,30 sarò ospite del Comune di Chieve e sto definendo gli ultimi particolari con varie Amministrazioni ed Associazioni Culturali”  Il libro, già vincitore di Premi letterari Nazionali e Internazionali è in vendita in tutte le librerie.

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