Succede che una nostra concittadina, il soprano Véronique Mercier, ogni tanto canti in giro per il mondo per occasioni prestigiose, come nel concerto di Losanna, con l’arpista Céline Gay Des Combes, con la quale ha tenuto un bellissimo récital a Crema l’estate scorsa.
L’evento ha avuto luogo all’Espace Arlaud, dov’è allestita la mostra dello scultore Gaspard Delachaux. Sono stati eseguiti brani di vari autori a cominciare da Reynaldo Hahn, musicista della Belle Epoque, venezuelano naturalizzato francese, conosciuto soprattutto per il suo rapporto intimo con Marcel Proust. Bambino prodigio, nato in una famiglia di origine ebrea, si affermò presto come compositore e direttore d’orchestra, ruolo che ottenne presso l’Opera di Parigi, dove però rimase solo due anni, perchè fu colpito da una grave malattia che lo portò in breve alla tomba.
Ha lasciato molte canzoni di gusto impressionista, musica da camera, due colonne sonore, musica per il teatro, dieci opere liriche e operette, un concerto per pianoforte, nonchè un poema sinfonico. Della sua produzione è stata scelta “L’heure esquise”, molto godibile ed eseguita con grazia
incantevole. A seguire “Chanson d’amour” di Gabriel Fauré, compositore dal linguaggio di estrema raffinatezza armonica, di gusto piuttosto decadente, ma sempre delicata, lontano da accenti volgari e
assolutamente personale nelle riflessioni melodiche. Ricco di sottili sfumature, il suo discorso musicale addita alla musica orizzonti nuovi per quanto attiene all’ambito armonico; sa creare atmosfere rarefatte e sognanti e dei climi timbrici particolari destinati a influenzare anche lo stesso Debussy.
Fauré è un musicista fondamentalmente da camera: nel pianoforte può essere considerato l’erede spirituale di Chopin. Di Erik Satie le due artiste hanno scelto “La Diva dell’Empire” brano delizioso, vivace, eseguito con grande abilità espressiva. Satie fa parte del Gruppo dei Sei, che sancisce la fine
dell’impressionismo debussyano e manifesta una radicale avversione per i residui del romanticismo; la sua musica è pervasa da un perenne sagace senso ironico, e vi si respira una decisa tendenza innovativa, nonchè il desiderio di rifondare la musica nazionale francese.
La figura di Satie è certamente quella di un singolare musicista eterodosso, dalla personalità originale sempre sorprendente. A conclusione una pagina di V. Bellini, nella quale è emersa la profonda
conoscenza delle risorse e degli effetti vocali , ma soprattutto la bellezza cristallina della melodia e una di G. Donizetti. Grande successo per le due brave interpreti, applaudite con calore ed entusiamo. Un bis.
Eva Mai