Particolare forza giuridica hanno assunto gli standards emanati dalla Commissione del Codex Alimentarius, in particolare, in sèguito all’entrata in vigore dell’Accordo SPS.

A riguardo, peraltro, è d’uopo precisare che essi non possiedono, dal punto di vista formale, le caratteristiche tipiche dei provvedimenti amministrativi emanati dalle autorità nazionali. Essi, infatti, sono carenti di alcuni requisiti: I. dell’unilateralità, perché gli atti vengono stabiliti dalle autorità nazionali partecipanti al Codex, che costituiscono gli stessi soggetti che recepiscono gli standards, anche se, di fatto, però, questi sono direttamente adottabili dai privati; II. della tipicità, dal momento che non sono individuati in categorie formali limitate da una norma primaria; III. della ricorribilità, perché manca un giudice amministrativo di fronte al quale poterli impugnare.

Dunque, anche se non configurabili come provvedimenti, gli standards mostrano qualità e tipologie tipiche degli atti finali, con alcuni caratteri originali ed altri derivati.

L’esigenza di un bilanciamento imparziale e democratico degli interessi coinvolti ha reso necessaria, in mancanza di un organo politico rappresentativo e di riferimento, l’introduzione di regole formali e procedurali, nonché di meccanismi di partecipazione e trasparenza nell’organizzazione e nell’attività del Codex, finalizzati ad aumentare l’accountability dei decision-makers ed a garantire che questi ultimi si occupino precipuamente di bilanciare gli interessi in gioco, secondo i princìpi di imparzialità e ragionevolezza o, laddove non dovessero provvedere a farlo, quanto meno di essere tenuti a risponderne pubblicamente.

Gli standards sono approvati attraverso un complesso e lungo iter consistente in otto fasi, che si sviluppa come un vero e proprio procedimento amministrativo nazionale, ma che prevede la partecipazione di soggetti multinazionali, internazionali e statali.

Tale procedimento è globale perché coinvolge autorità nazionali, sia governative sia non governative, soggetti privati, organizzazioni interstatali e transnazionali, comitati scientifici indipendenti. Esso si compone, inoltre, di più fasi, che si sviluppano a livello extraterritoriale, sia nazionale sia misto.

Una differenza sostanziale fra le regolazioni del Codex e le misure a tutela della salute, emanate dalle autorità nazionali in osservanza delle norme dell’Accordo SPS, risiede nel significativo ruolo svolto dalle valutazioni scientifiche.

(4-continua)

Donatella Colangione

Laureata in Giurisprudenza ad indirizzo specialistico in Dir. Internazionale a Bari e Dottore di ricerca in Dir. Pubblico a Pavia con borsa di studio sulla sicurezza agroalimentare.

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Info: donatella.colangione@unipv.it

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