Credo che lo facciamo tutti quando sentiamo una canzone di pensare dove potremmo ambientarla dei luoghi che conosciamo. Ecco quando io sentivo Azzurro da ragazzino l’ho sempre pensata ambientata all’oratorio San Luigi. Ma si dai: “Sembra quand’ero all’oratorio, con tanto sole, tanti anni fa. Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar… ora mi annoio più di allora, neanche un prete per chiacchierar… Cerco un po’ d’Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab“. In via Bottesini da bambini si andava a rifugiarsi sotto le belle piante che hanno sempre incornicato il centro diocesano.
Ecco adesso tocca cambiare ambientazione. Di preti con cui chiacchierare non se ne vedevano da un bel po’… adesso ciao ciao anche alle piante.Ecco un prima e dopo impietoso. Non so se fossero malate, se andavano tagliate… Sicuramente ci sarà (spero) una spiegazione logica a sta cosa. Ma anche solo passando in via Santa Chiara il panorama è impietoso. Mi immagino quest’estete che bel reciocco che ci sarà da quelle parti.
Emanuele Mandelli