Amareggiata, delusa dalla multa da oltre 1 milione di euro per le sue società, e di 420mila euro all’azienda dolciaria Balocco, su decisione presa dall’Antitrust, Chiara Ferragni non ha comunque intenzione di arrendersi: “Farò ricorso, io e la mia famiglia continueremo a fare beneficenza”. Ebbene, sollecitato in merito, da una lettrice de Il Giornale, nella sua Stanza, Vittorio Feltri ha voluto però spezzare una lancia in favore dell’imprenditrice digitale di Cremona: “Dubito fortemente che da parte di Ferragni ci sia stata la volontà di ingannare i consumatori che hanno acquistato il pandoro Balocco recante la sua firma. Penso che più probabilmente ci sia stata una incomprensione tra lei e l’azienda, ossia che ella fosse convinta che l’azienda Balocco si impegnava a devolvere quei 50 mila euro (che Balocco aveva già versato mesi prima) e non che Ferragni stessa fosse obbligata a farlo, altrimenti non vi è ombra di dubbio che lo avrebbe fatto. Trovo ingiusto l’accanimento che a volte patiscono soltanto perché sono benestanti, come se questa fosse una colpa. Vogliamo moralizzare tutti. È l’invidia sociale, sentimento molto diffuso in Italia tanto da essere un nostro tratto distintivo. Guardiamo sempre cosa fa l’altro, quanto e cosa possiede. Ci è insopportabile che abbia più di noi. E non mi pare neppure che Ferragni e Fedez abbiano il braccino corto, o siano dediti alle truffe o soliti approfittare della credulità di seguaci e ammiratori per ingrossare il proprio patrimonio. Credo che Chiara Ferragni non sia da compatire o redarguire, ma da ammirare”. Così scrisse il Feltri nazionalpopolare…

stefano mauri

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