Che vien da citare Gino Bartali: tutto sbagliato, tutto da rifare. Allora. Va bene i pecoroni, vanno bene le fronde. Ma il punto di partenza del discorso? Quello dei varchi elettronici da fare o da non fare? A che punto sta? Sta dove stava prima: in alto mare. Oggi l’assemblea dei soci di Scrp avrebbe dovuto dire una parola di chiarezza sul discorso ed approvare la cosa. Ovviamente, visto la situazione, il tutto è stato rimandato a data da destinarsi e l’assemblea è slittata.

Ci sono ancora troppi punti di domanda da risolvere attorno a questa questione prima che si possa procedere, o meno. Perplessità di ordine tecnico e anche economico. La questione poi è stata gestita un po’ col tira e molla. Lo ha spiegato bene Antonio Grassi nel pungente ed esaustivo pezzo pubblicato sul suo blog all’interno delle pagine del La Provincia.

Cerchiamo di capire quali sono i problemi ad ora in essere. Si era ipotizzato che i varchi sarebbero stati realizzati con i soldi introitati da Scrp grazie all’operazione di vendita del 51 per cento delle quote di Lgh ad A2A. A parte che per ora non c’è una risposta alla lettera di Gallina e dei 26 che chiedevano: ma quanti sono questi soldini?

E questo è il primo problema. Per fare l’operazione in questa maniera bisognerebbe avere l’assenso dei sindaci a cui spetterebbe una quota di questi soldi. Tutti dovrebbero essere d’accordo nel dire: cara Scrp tieni tu in cassa questi soldi e fai questa operazione. Visto il casino sorto attorno a sta cosa. Diremmo problema bello tosto. Anche perché sappiamo quanta fame di soldi abbiano le esangui casse dei nostri comuni.

Qui sorge un secondo problema. Mettiamo che questi soldi non arrivino. L’operazione di vendita di Lgh è bloccata per un po’ di menate non di poco conto legata ai conti di Aem Cremona. A questo riguardo potreste leggervi un articolo di Cremonaoggi. A questo punto il progetto potrebbe essere finanziato direttamente dai comuni. Perché no? Non solo non gli diamo i soldi dell’operazione ma gli facciamo pagare la cosa.

Ci dicono che la cifra sarebbe circa di 1 euro e rotti ad abitante per l’acquisto del varco e un altro euro e rotti per la manutenzione degli impianti. Immaginiamo che ci siano già sindaci con i capelli ritti in testa per la cosa. Tipo: o madonna qua tocca fare un mutuo. Per finire l’assemblea slittata oggi, quella che doveva approvare il progetto non solo non si sa quando sarà recuperata, ma si dice che se ne farà, in data da destinarsi, una solo informativa. Quindi i tempi relativi allo sbroglio di sta matassa si allungano.

Emanuele Mandelli

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