Non era Giuseppe Conte la prima scelta di Lega e M5s per Palazzo Chigi. Bruno Vespa, nel suo ultimo libro Rivoluzione, ripercorre i giorni convulsi della formazione del governo. I leghisti, dovendo scegliere tra un esponente grillino, optano per Emilio Carelli ma i 5 Stelle lo ritengono troppo divisivo al loro interno. Per questo a Giancarlo Giorgetti consegnano una terna di nomi, due uomini e una donna. “L’unico sul quale si trovò l’accordo senza difficoltà fu Giuseppe Conte”, scrive Vespa.

EMILIO CARELLI

“Quando Alfonso Bonafede mi propose l’incarico – racconta il professore al conduttore di Porta a porta – gli dissi che non avevo votato per il Movimento alle elezioni del 2013”. Di solito, rivela, votavo “a sinistra, una volta per i radicali. Non sono mai stato militante di una forza politica. Anche con i 5 Stelle, pur dopo la nomina al Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, non ho mai avuto un rapporto organico, in parte per tutelare la mia autonomia e indipendenza di giudizio.

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