Giovedì 10 gennaio 2019, ore 20 circa.

Stiamo registrando da Milena la prima delle quattro cene che faremo per la trasmissione, al tavolo ci siamo io, Francesca, Sergio e chef Alessandro Borghese.

Durante una pausa delle riprese prendo il coraggio di fargli la domanda che mi frulla per la testa da quel 20 dicembre, quando la telefonata mi colse alla sprovvista: “Andrea ciao, sono Chiara di Quattro Ristoranti: sei dentro!”

“Chef, una curiosità: siamo qua, noi, perché siamo gli unici 4 pirla che vi hanno detto di sì, oppure siamo stati scelti?”

“Non scherzare!” mi apostrofa subito Borghese, “siete stati scelti, eccome!”

La mente allora corre a quel mercoledì pomeriggio di fine maggio 2018, attorno alle ore 16, quando in ritardo come al solito per andare a prendere Marco all’asilo, mi squilla il telefono.

“Pronto Il Gabbiano”.

Una voce femminile dall’altra parte: “Ciao sono Andrea di Quattro Ristoranti, la trasmissione tv condotta da Alessandro Borghese”.

In 10 secondi ripercorro con la mente chi possono essere tutti i miei amici talmente stronzi da farmi uno scherzo del genere, e ho la tentazione di chiudere la comunicazione con un “ma va a cagà!”.

Ma è mercoledì pomeriggio, sono in macchina da solo, la scuola di Marco deve ancora aprire, in fondo cos’ho da perdere?

Ancora poco convinto sbiascico un “Piacere Andrea, dimmi”.

E da lì comincia tutto.

Le numerose selezioni telefoniche.

L’intervista in video chiamata.

L’intervista dal vivo, nel mio ristorante, a fine settembre.

E poi quel silenzio assordante, durato fino a metà dicembre, quando alla famosa telefonata di Chiara ho risposto “Dentro cosa?” visto che ormai me l’ero quasi dimenticato.

“Ecco in quel periodo -ci spiega Alessandro Borghese a tavola da Milena- di solito rimanete una 20ina, e venite tutti visitati in incognito. In altre parole: qualcuno è venuto a mangiare da voi, e vi ha scelto. Voi 4 tra una selezione iniziata da più di 200.”

Ecco, al di là di tutto quello che si è detto e si dirà sulla puntata.

Al di là di castelli, galline ruzzolanti, cosce sparite, topinambur e pollastrelle senza ossa, noi siamo stati scelti.

E il mio grazie a questo bel giovanotto che mi guarda di sbieco sarà eterno.

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