Direttore dello stabilimento Gruppo Bosch di Offanengo, azienda attiva nel campo di componenti automotive, Vicepresidente dell’Associazione industriali di Cremona con Delega allo strategico segmento “Tecnologia e Innovazione”, scrittore (ha scritto il libro La fabbrica connessa” insieme a Luca Beltrametti, Nino Guarnacci e Nicola Intini), nonchè appassionato, esperto studioso di materie quali “Industria 4.0” e Intelligenza Artificiale, con l’ingegner Corrado La Forgia, volentieri siamo tornati a scambiare quattro chiacchiere.
Il Masterplan 3C, pensato da Confindustria in sinergia con lo Studio Ambrosetti, ecco è di vitale importanza per il futuro della provincia di Cremona. Come sta rispondendo il territorio?
C’è stato un avviamento lento nelle risposte al questionario, ma ora ci sono segnali di accelerazione. E rispondono bene le scuole soprattutto. Un maggior coinvolgimento della società civile è fondamentale nella raccolta di opinioni e idee: è una grande occasione per esprimere i propri pensieri e partecipare a disegnare il futuro che verrà.
Il prossimo 10 aprile, a Cremona coordinerà la conferenza, interessantissima… “In viaggio verso il futuro tra tecnologie, etica, sfide e opportunità”. Argomenti questi più che mai attuali, trattati con sopiti del calibro di Paolo Benanti e Massimo Chiriatti…
E lo saranno sempre di più. Le tecnologie, se ben utilizzate, saranno di grandissimo aiuto per l’uomo, come e’ stato sempre nella storia.
Le “cose” saranno sempre più dotate di cosiddette intelligenze artificiale e saranno capaci di analizzare tanti dati, aiutando l’uomo a prendere le giuste decisioni.
Ovvio che bisogna stabilire a priori quali sono i limiti da non superare e fissare regole e norme anche per robot e algoritmi. L’etica sarà fondamentale per evitare usi fraudolenti di macchine e dati da parte dell’uomo stesso.
Mercoledì 10 Aprile, presso il COBOX di Cremona alle 09,30 ne parleremo quindi insieme a due esperti di primissimo livello come Paolo Benanti, professore di Algoretica all’Universita’ gregoriana di Roma e Massimo Chiriatti dirigente di IBM e tra i massimi esperti nazionali di blockchain.
Da studioso ed esperto in materia qual è della cosiddetta intelligenza artificiale, ecco è vero che opportunamente ponderati, algoritmi ad hoc potrebbero risultare utili, tra le altre cose, anche per snellire il traffico sulle strade di grande circolazione?
Oggi con i sensori, la trasmissione dati e la loro analisi in tempo reale, possiamo ottimizzare i processi. Ergo, se penso a semafori posizionati su vie di snodo e traffico elevato immagino una facile soluzione di “verifica” delle reali condizioni di traffico, assegnando all’algoritmo di controllo semplici criteri di precedenza. Pensi alla Paullese , pensi ai suoi semafori. Nelle ore di punta, una gestione “intelligente” del traffico renderebbe migliore la vita di tantissime persone.>
Come vede il futuro dell’economia italiana? E di quella cremonese – cremasca in particolare?
Confindustria ha appena lanciato un grido di allarme basato su dati oggettivi. Ad una debolezza congiunturale europea la nostra nazione somma anche ritardi in innovazione e produttività.
E la cosa che mi spaventa di più è l’approccio politico, ma non solo, molto focalizzato su se stessi e sugli interessi a breve, con soluzioni che appaiono stratagemmi piuttosto che figlie di una visione articolata.
Oggi le partite si giocano a livello globale e se vuoi vincere devi conoscere il tuo avversario.
Romania, Slovacchia e Ungheria stanno vivendo una fase di sviluppo per noi impensabile. E in un futuro non lontano l’Africa giocherà un ruolo fondamentale.
Il nostro territorio, a parte le sue eccellenze che godono di ottima salute, mi sembra molto allineato al contesto nazionale.
E’ finito e per tutti, il tempo degli slogan. E un po’ di esperienza internazionale non guasterebbe. A partire dalla banale ma fondamentale necessità di conoscere le lingue straniere.
Si è mosso tra i primi per provare a trovare una soluzione sul futuro dell’Universita’ di Crema. Un suo pensiero in merito?
Ci muovemmo, come Confindustria, tra i primi rispondendo alla richiesta di partecipare ad un giusto percorso di sintesi e proposizione. Segnalammo la necessità di evitare la logica del campanile e di puntare a qualcosa di “unico” del territorio, capace di attrarre interesse e talenti. Qualcosa che potesse servire allo sviluppo sostenibile e duraturo delle vocazioni territoriali.
Poi, personalmente, ne ho saputo poco, mi sono perso qualche puntata e ogni tanto leggo qualche notizia sui giornali.
Ma non ho idea di quale approccio metodologico si stia seguendo.
Stefano Mauri