Non sparate su Mourinho, calciofilo (è uomo di calcio, ma non è uno sportivo), motivatore, incantatore di serpenti, allenatore di marpioni e acuto provocatore. Lui è fatto così e il gesto di portare la mano all’orecchio dopo Juve – Manchester, per giunta allo Stadium, beh fa parte del personaggio e … sì ci sta. A proposito: mercoledì scorso coi suoi cambi mister Allegri, per carità nulla di grave che non si può sempre vincere, ecco ha perso la contesa, mentre il funambolico portoghese, con due sostituzioni delle sue … la partita l’ha vinta.

Il risultato più giusto, ok doveva essere il pareggio, ma la Vecchia Signora, allo stato attuale soffre di troppi cali di tensione, non riesce a chiudere le partire, sui calci da fermo non capisce una mazza, le manca un centrocampista che ogni tanto fa gol, ha un Alex Sando che non incide in fase offensiva e non chiude in quella difensiva, ha un Benatia che scalpita e col Manchester meritava di entrare al posto del quasi pensionato Barzagli e … forse avrebbe bisogno di un centravanti di riserva, per intenderci di un bomber di scorta da gettare nella mischia quando Manduzkic è acciaccato e … Dybala stanco. Cuadrado? Buono ma troppo imprevedibile, talvolta è persino lui per primo a disorientarsi, no? Nessun dramma tuttavia che in Champions League occorre essere al massimo da febbraio in avanti, ma la guardia è meglio sia alta sin da ora.

Chiudiamo tornando su Mourinho, antipatico di successo che … sarebbe bello rivedere su una panchina in Italia. No?

Stefano Mauri

 

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