Quindi … monotona e grigia, più che grigiorossa e imprevedibile come dovrebbe essere, una brutta e rinunciataria Cremonese, nel match infrasettimanale di campionato, in uno Zini (il pubblico migliore in campo martedì scorso) denso di pathos, contro il Venezia di Walter Zenga non è riuscita a pareggiare. E … quando badi soprattutto a non prenderle, beh capita di perdere: così i lagunari si sono imposti di misura, ma senza aver rubato nulla. E mister Mandorlini (troppi infortunati, gioco… ehm non gioco prevedibile e spento, eccessiva alternanza in cabina di regia con l’eterno valzer tra Greco e Castagnetti che non giova: i suoi capi d’accusa) suo malgrado, sì a questo punto finisce sul banco degli imputati ergo, il big match di venerdì sera a Verona, città cara tra le altre cose al trainer (in discussione) della Cremo, inevitabilmente diventa fondamentale.

Ora … Paulinho (ah se soltanto la salute lo supportasse) e soci, partiti bene, cammin facendo si sono sciolti e l’attuale modulo, quel 4-3-3 di facciata che, volente o dolente copre in realtà un assetto eccessivamente rinunciatario, così come è, oggi non paga. Cosa fare per uscire dal guado? Innanzitutto occorre mantenere la calma e la guardia alta, per intenderci con l’Hellas non bisogna perdere la testa. Poi toccherà alla società, nella fattispecie al direttore sportivo Rinaudo parlare con Mandorlini in assoluta serenità e … con lui trovare la quadra. E … se si deciderà di proseguire con lui indipendentemente da quel che succederà venerdì sera, beh allora lo si urli a gran voce nello spogliatoio affinché certi spifferi, e l’ex illustre Tesser ne sa qualcosa, non finiscano col minare ulteriormente una situazione già permeabile.

Stefano Mauri

 

(Visited 28 times, 1 visits today)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *