Tre amici provenienti da esperienze lavorative diverse, qualche anno fa, ecco … si sono messi in testa l’affascinante idea di darsi all’agricoltura, o meglio alla viticoltura nel pieno rispetto della natura e … in modo creativamente, serenamente d’avanguardia. Sì Sergio, Massimo e Riccardo, senza perdere di vista il passato e soprattutto il presente, essenzialmente guardando al futuro hanno creato, nel Lazio, precisamente a San Vito Romano, la San Vitis, cantina e innanzitutto progetto teso alla riscoperta del territorio e dei suoi vitigni autoctoni.
Ottenuto da uve esclusivamente Bellone (vitigno antichissimo molto diffuso nelle zone dei Castelli Romani e conosciuto pure come “uva pane”), appunto il Bellone IGT Lazio, vino antico e raro, per la San Vitis (“Rockantina” che sa osare) rappresenta una sfida produttiva (è… ben riproposto in chiave contemporanea) tanto intrigante, quanto importante.
Il periodo di raccolta? Entro la metà di settembre. Le caratteristiche organolettiche? Seducente il colore col suo giallo paglierino brillante – dorato che incanta e non stanca. I profumi? Note fruttate mature riportanti agli agrumi e alla pesca emergono senza stancare e … sì per sedurre portando, in seconda battuta, lievi sentori di mandorle. Il sapore in bocca? Deciso, meravigliosamente sorprendente, fresco, sapido, minerale, equilibrato, intenso (intensità superlativa) e … persistente come solo certe straordinarie emozioni sanno e possono essere.
Cosa abbinarci? I piatti classici della cucina romana si sposano alla perfezione col Bellone secondo San Vitis (www.sanvitis.it) e … pure i formaggi stagionati (compreso il Salva Cremasco Dop), il fritto misto e un bel piatto di pesce (di mare), sì ci stanno bene. Degustare per credere e … Chapeau!
Stefano Mauri