Ogni musicista lo sa, sogna l’esibizione in pubblico e la carica che il palco dà, è uno scambio di energia indescrivibile, più si mette anima nella musica che arriva diretta e più il pubblico rende quell’energia amplificata in una sorta di estasi.
Ma il musicista non lo fai se non hai dentro quella passione, quel forte richiamo del palco, piazza o consolle che sia, perché alle spalle di un esibizione di qualche ora ci sono fatiche sconosciute, ore di sonno perse, kilometri a nastro, pause pranzo a ore disumane, ore di lavoro e prove che non si contano, ma tutto vale il gioco perché quelle ore di esibizione live danno, si potrebbe dire “la droga” tanto ambita.
Però ognuno ha alle spalle la sua storia, per ogni serata passata a far divertire e regalare emozioni in musica c’è una famiglia lontana, un parente all’ospedale, il saggio alla scuola del figlio a cui non si può presenziare, debiti da pagare per il continuo aggiornamento della strumentazione, ai livelli più alti si aggiunge anche l’effetto jet-lag per il cambio di fuso orario, eppure il musicista (a volte più dell’artista principale) è sempre in trincea per dare all’umanità attraverso lo svago musicale la possibilità di smaltire lo stress accumulato nelle giornate e sentirsi meglio, trascinato dal sound che scava in fondo alla carne di ogni uomo.
Certo gli applausi arrivano e non mancano di gratificare questo lavoro, ma finito lo show tutti a casa, il giorno seguente in molti ricordano la serata con entusiasmo come qualcosa che è valsa la pena vivere, e si tenta di riviverla almeno mentalmente riascoltando quelle canzoni, e questo è bellissimo, significa che gli artisti hanno fatto breccia e lasciato un segno positivo, però….. vi invito per qualche istante a ripensare a coloro che magari (nello stesso istante in cui voi godete il ricordo della sera prima) sono già in viaggio per un’altra località e qualcuno non ha neppure potuto passare a salutare i propri affetti, pensate che sono persone, che lavorano, hanno problemi come tutti e l’ultima cosa che si aspetterebbero come grazie è quella che si vada a rivivere le emozioni in musica condivise nell’evento live, dandogli una coltellata scaricando illegalmente musica o più semplicemente facendosela passare da un amico che a sua volta la possiede (rubata) in un i-pod.
Per questo pensiero tutti i servitori della musica ringraziano.
Tony Magik